Regali inaspettati - Taranto Trasgressiva

Regali inaspettati - Taranto Trasgressiva

Amo considerarmi una donna tollerante ed aperta ad ogni avventura, con una spiccata inclinazione verso il perdono, come può testimoniare Andrea, mio marito da quasi cinque anni, che più di una volta è stato graziato dalla sottoscritta dopo una scappatella di una notte.
Anche se non lo davo a vedere, ogni suo tradimento mi devastava dentro, non tanto per la gelosia che mi suscitava, piuttosto per l'impressione di non sentirmi più attraente agli occhi di quello che avevo scelto come il mio compagno per la vita. Eppure, il mio fisico è ancora di tutto rispetto, con il mio corpo sinuoso e sensuale che non passa inosservato per strada, e anche Andrea mi assicura, dopo ogni tradimento, che sono ancora una bellissima donna, quelle avventure erano solo per sfogare le sue voglie da cacciatore, tuttavia la mia autostima era in caduta libera...
Proprio quando ormai avevo deciso che non gliene avrei più fatta passare una, però, mi capitò una vera e propria ancora di salvezza per il matrimonio, sotto forma di Sonia, una trans che ha segnato un punto di svolta per la nostra relazione.

Ma andiamo con ordine: una caldissima notte di agosto, dopo avere invano ricercato le attenzioni di Andrea, indossando un completino sexy che mi donava a meraviglia ma ricevendo, di tutta risposta, uno svogliato mugugno, approfittando del fatto che mio marito si fosse allontanato per una doccia fredda gli presi il telefono, alla ricerca di qualche suo passo falso; Firenze può rivelarsi una miniera d'oro per chi cerca avventure hot, così ogni tanto, conoscendo l'indole del mio compagno, sbirciavo le sue attività online. Quello che trovai nella cronologia mi lasciò senza parole, con decine e decine di ricerche di trans fiorentine disposte a intere notti di fuoco con sconosciuti; non ero al corrente di questo lato di Andrea, non sapevo come reagire, e quando mio marito ritornò in camera non dissi niente, tenendomi, ancora una volta, tutto dentro. Quella notte, ripensando alle insolite curiosità di mio marito, non riuscii a dormire, e se il pensiero di Andrea alle prese con una transessuale da un lato mi lasciava atterrita, dall’altro mi stuzzicava non poco, al punto che, con lui a fianco che beatamente dormiva, mi lasciai scivolare una mano nelle mutandine, toccandomi dolcemente fino ad addormentarmi.

Passarono i giorni, il tarlo che avevo in testa si faceva sempre più insistente, finché finalmente mi decisi ad agire: era quello che voleva? Io desideravo dare una sferzata al matrimonio? Ero disposta a giocarmi il tutto per tutto e salvare il salvabile? Ebbene ci avrei pensato io! Non fu affatto difficile scovare una trans a Firenze vogliosa di condividere il letto con noi due, anche Andrea dopotutto era un bellissimo uomo, nel pieno vigore dei suoi quarant'anni, così, una sera di qualche giorno dopo, organizzato tutto con Sonia, che mi colpì subito per la sua bellezza e, perché negarlo, per la sua dotazione nascosta, diedi inizio alle danze, per una serata che, ci avrei scommesso, non avrebbe più dimenticato: come io avevo scoperto un lato di lui insospettabile, ora tocca alla mia dolce metà conoscere una me del tutto diversa, più perversa che mai.
Appena rientrato a casa, lo accolsi calorosamente e lo trascinai per la cravatta ad una sedia, nel centro del salotto, dove lo legai con delle manette appena comprate. Andrea aveva ormai chiaro cosa volevo da lui, non poteva proprio negarsi stavolta e, una volta bendato, iniziò ad eccitarsi a puntino, anche vedendo il mio piglio deciso ed autoritario, che non lasciava spazio ad obiezioni. Mi spogliai in fretta e gli diedi un lunghissimo bacio, con le nostre due lingue che si contorcevano l'una all'altra. Solo a quel punto entrò in scena Sonia, fino a quel momento nascosta, che mi diede il cambio e iniziò a baciare Andrea che, accortosi che si trattava di un'altra, si irrigidì sulle prime, per poi rilassarsi, specialmente quando si accorse che gli stavo slacciando i pantaloni, sfoderando il suo uccello, duro come non lo vedevo da tempo.
Mio marito, però, era legato e non poteva dare sfogo all'estrema eccitazione che gli prese, che raggiunse il culmine quando io e Sonia, insieme, iniziammo a masturbarlo a due mani, alternando movimenti lenti ad altri veloci e decisi; a quel punto ci lanciammo un una gara a chi usava meglio la bocca, per vedere chi riusciva a mettersi in gola più carne di quello stupendo arnese e chi riusciva a deliziarlo maggiormente.
Il cazzo di Sonia, però, era rimasto privo di attenzioni, quindi le feci segno di alzarsi in piedi e, in ginocchio, mi trovai a lavorare due verghe insieme, fino a quando iniziai a concentrarmi su quella della trans, che succhiai con prepotenza, producendo succosi rumori che incuriosirono Andrea. Quando Sonia gli levò la benda e Andrea si trovó davanti la sua cara mogliettina che si ficcava il cazzo di una trans in gola con quella passione, gli occhi gli si illuminarono e non poté non rimanere a bocca aperta.
Decisi di non liberarlo ancora, alla fine era una giusta punizione per lui, costretto a non muoversi mentre, una volta che mi fui chinata, Sonia prese a scoparmi da dietro, con il mio viso a pochi centimetri dal bastone di mio marito, senza però mai sfiorarlo.
Andrea implorava pietà, voleva entrare in azione, così, molto, molto lentamente, presi le chiavi e lo liberai, con lui che si fiondò su di me, baciandomi con foga, quasi per ringraziarmi della sorpresa.
Le ore successive le passammo come una cosa sola, escogitando tutti i modi possibili e immaginabili per godere, liberi da tabù e preconcetti.
Se ripenso alla sottoscritta che cavalcava l'uccello della trans, mentre da dietro Andrea fotteva allegramente il culo di Sonia, mentre con le mani mi schiaffeggiava le tette, quasi mi sembra di rivivere quel momento, che raggiunse il culmine quando i due, all'unisono, mi vennero in faccia, facendomi sentire la più grande troia di Firenze, con tutto il trucco che mi si rovinò a causa di tutto il seme che i due birichini mi avevano regalato.

Esausta, decisi di fare una doccia veloce, impaziente di sentire le impressioni di mio marito, che ritrovai riverso a letto, abbracciato a Sonia. Avrei forse dovuto sentirmi gelosa? Neanche per idea, anzi, una nuova me era nata, più sicura e pronta a cogliere l’attimo, così mi feci largo tra i due e, tutti insieme, rimanemmo lì a goderci la quiete dopo la battaglia, fino a quando una certa voglia non ci prese di nuovo, e le due verghe richiesero di nuovo le attenzioni della mia bocca, ma questa è un'altra storia...
Posso solo dire che, da quella sera, il mio matrimonio ha conosciuto una svolta e che, ogni volta che vogliamo divertirci in una maniera più trasgressiva del solito, ci basta prendere il telefono, sicuri che Sonia si fionderà in un lampo da noi.

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