Diario di una Mistress - Il flagello  - Taranto Trasgressiva

Diario di una Mistress - Il flagello - Taranto Trasgressiva

Ciao vermi, oggi vi racconto la sessione a Forli, arrivo nella abitazione dello slave che mi ha contattata per la prima volta, non lo conoscevo ma al telefono mi ha spiegato cosa avrebbe voluto... Cosi prendo con me il flagello. Lui in poche parole mi ha raccontato di essere un uomo cattivo, tradiva sua moglie con cui aveva 2 figli, si sentiva in colpa ma non riusciva a farne a meno poiché la sua amante lo ricattava con pressioni psicologiche, emotive. Cosi lui si ritrovava a non aver il coraggio di lasciarla ma allo stesso tempo non voleva nemmeno perdere sua moglie, la sua famiglia. Appena sono arrivata da lui ho capito il perché l'amante lo teneva stretto e lo ricattava, lui era ricco, aveva una casa a Forli enorme, su due piani e almeno 5 mila metri quadri di giardino intorno alla casa. La macchina fuori nel cortile della casa era una Porsche 911 coupè, lui mi apre la porta ed era in giacca e cravatta, un Rolex al polso e un anello d'oro al dito con un diamante nero. Era molto curato nelle apparenze e la sua casa era impeccabile. Nell'insieme era un uomo molto facoltoso e anche bello, giovane e vigoroso... Non capivo come un uomo simile poteva farsi condizionare la vita da una amante e da una moglie che lo rendeva infelice. Lui mi ha spiegato che doveva tutto a sua moglie, la casa, i soldi, la sua carriera, era tutto merito suo poiché suo suocero lo aveva aiutato quando era ragazzino e si era sposato sua figlia... Mentre l'amante... una bellissima bionda ucraina, alta, occhi chiari, slanciata, era una modella ma indovinate un po'...? Dal che ha conosciuto lui, ha smesso di lavorare per fare la mantenuta, lui gli aveva regalato un attico fronte mare, una Ferrari Portofino, tantissimi gioielli e viaggi all'estero, con lui ma anche senza di lui... insomma lei viveva la bella vita e ovviamente non voleva perdere tutto ciò che aveva "conquistato". Ma torniamo alla sessione... lui mi accompagna nel suo dungeon privato, non immaginavo che ne avessi uno, ma ecco lo aveva ed era enorme e bellissimo, molto ben attrezzato e insonorizzato. In quel momento ho capito che io e lui saremo diventati molto più di quella sessione... Dopo averci parlato a lungo con lui gli ordino di spogliarsi, lui ubbidisce, poi gli dico che avrei assolto ogni sua colpa con il mio flagello. Cosi lo portato sulla croce di sant'andrea girato di schiena e pian piano ho iniziato a frustarlo, i primi colpi leggeri, per conoscenza... ma poi un po' alla volta ho iniziato ad aumentare la potenza, pian piano vedevo la sua pelle diventare sempre più rossa, intanto che lo frustavo lo facevo anche riflettere, gli dicevo che doveva tirare fuori le palle, che doveva imporsi, che doveva prendere le redine della propria vita in mano!!! Lui subiva zitto, non piangeva, non urlava, nulla nessuna reazione e non era una cosa positiva, significava che aveva imparato a subire senza opporsi, perciò li trancio la pelle, in quel momento lui urla, un urlo di liberazione, mi fermo, mi avvicino a lui, al suo orecchio e gli ordino di urlare ancora, gli ordino di esternare tutta la sua rabbia, lui stringe i pugni era tutto contratto per la rabbia e per il dolore, mi allontano e lo frusto ancora, forte, deciso, ecco che urla nuovamente, ora si stava imparando... era solo l'inizio di un percorso molto lungo, ma avrei portato quel uomo cosi bello a imparare a valorizzarsi, gli avrei insegnato a farsi valere, a imporsi, a decidere e il tutto senza alcun senso di colpa!

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